21-12-2012

Come dovreste sapere, ormai da più o meno una settimana (è variabile, dipende da quanto è aggiornata la vostra libreria di fiducia) “Uscite, popolo mio, da Babilonia” è in pista. Vedremo se, come si dice a Roma, “è bello, ma non balla”, oppure se sa muovere anche qualche passo in autonomia. Intanto, come un bravo papà cerco di accompagnarlo, almeno all’inizio.

Capita così di dover rispondere a tante domande, alcune brillanti, altri molto meno, una inevitabile è quella che riguarda i Maya e il 2012. A questo proposito giuro solennemente che dei Maya non mi sono mai interessato, che è un puro caso che il libro esca nel 2012 e che Giovanni parla molto più del presente che della fine.

Intanto però come intellettuale sono molto incuriosito dal “fenomeno Maya”. Mi sembra che ciclicamente, direi ogni dieci anni, salta fuori una qualche profezia sulla fine del mondo, questa ha avuto la sorte di essere enormemente amplificata dalla rete. Se d’altra parte ci sono in giro tante profezie sulla fine del mondo forse è perchè queste profezie incontrano un bisogno più o meno inespresso. E’ come se questo mondo attendesse un’Apocalisse.

In un articolo di un certo HS pubblicato qualche giorno fa dall’amico Paul se ne comprende benissimo il motivo. Sentiamo che un mondo è alla fine: il pranzo è finito e ci stanno presentando il conto e pazienza per chi non ha nemmeno potuto sedersi a tavola… di fronte a questo la rabbia cieca che sale non ha alternativa se non buttare all’aria tavolo ristorante e camerieri.

Il bisogno di Apocalisse è un bisogno di sovversione, una rivolta antisistemica contro un potere oscuro ma realissimo di cui tutti, più o meno inconsciamente ci sentiamo vittime. Di fronte a questa “bestia” che ci schiaccia sentiamo che solo un apocalisse può salvarci, non bastano le cosmesi di facciata, occorre ribaltare tutto.

Le stesse spinte naturalmente agitavano l’impero romano e Giovanni con la sua Apocalisse vuole proporre una rivoluzione cristiana, che rifiuti radicalmente la violenza e ci apra invece all’unica e vera rivoluzione, quella che ci porta a non mettere un altro Cesare sul trono, ma Dio stesso.

Nel mio piccolo con il mio libro ho cercato di fare la stessa cosa, leggendo l’Apocalisse di Giovanni nel contesto odierno, mentre già si anunciano i primi fragori della nuova apocalisse cerco di presentare l’unica via per l’apocalisse che non passi attraverso un bagno di sangue.

11 commenti

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11 risposte a “21-12-2012

  1. 61Angeloextralarge

    Don Fabio, mai un post mi è capitato più a fagiolo di questo! Proprio stamattina mi sono svegliata pensando alle predizioni della fine del mondo, quelle che da tempo vengono irrimediabilmente rimandate. Il motivo è che proprio oggi a pranzo verrà fuori l’argomento, con un parente stretto “fissato” su questo. Mi stavo già preparando a rispondergli con la Parola di Dio: “Vegliate perché non sapete il giorno é l’ora…”. Ho già in mente di dirgli che da cristiana credo solo alla Parola di Dio, e che questo versetto la dice lunga sul fatto che solo Dio sa quando sarà la fine del mondo. Il resto è VENTO! Questo post mi aiuterà non poco! Grazie! 😉
    In proposito mi sono convinta che periodicamente, indipendentemente dai Maya, l’uomo abbia bisogno di “stabilire” la data della fine del mondo. Frequentavo ancora i primi anni di scuola superiore e c’erano profezie dei testimoni di Geova che annunciavano la fine del mondo, con tanto di data: ovviamente erano costretti a rimandarla ogni volta di qualche mese! 😀
    E’ un po’ come esorcizzarla? Boh!

    • Non credo che sia un tentativo di esorcizzarla, penso piuttosto che sia l’espressione di un bisogno. Sentiamo in modo oscuro che solo un apocalisse può salvarci

    • P.S. Piccola pubblicità: consiglia “Uscite..” al tuo parente e troverà pane per i suoi denti!

      • 61Angeloextralarge

        L’aevo pensato ma ero in dubbio perché legge molto ma è lontanissimo dalla Chiesa. Seguo il tuo consiglio, anche perché a tavola non siamo solo io e lui ma c’è quasi tutta la tribù. Arrivano tra una mezzora… Brrrrr! 😉

  2. nonwoo

    Buongiorno Don Fabio!
    “Le stesse spinte naturalmente agitavano l’impero romano e Giovanni con la sua Apocalisse vuole proporre una rivoluzione cristiana,
    che rifiuti radicalmente la violenza e ci apra invece all’unica e vera rivoluzione, quella che ci porta a non mettere un altro Cesare sul trono, ma Dio stesso.”
    Lungi da ma volermi paragonare, ma neanche lontanissimamente, a Giovanni, come premessa. Ma, proprio questa Sua frase che ho virgolettato riassume quello che ho finalmente compreso del Mondo: non c’è altra scelta se non Dio!
    Ma sono anche dell’opinione che non si possa rimanere inermi in attesa: dobbiamo in qualche modo diventare combattenti. Sto cercando di tradurre in pratica questa rivoluzione non violenta: ho un mio blog che mi piacerebbe se volesse visitare. L’ho fatto da pochi giorni e quindi la consultazione dovrebbe essere rapida.
    nwhope.wordpress.com

    Cordialissimi saluti.
    nonwoo
    Non paleso la mia identità perchè non voglio che si pensi di me come a qualcuno che vuole una leadership. Non mi interessa, voglio solo risvegliare altri come mi sono risvegliato io.

    • Ho fatto un giretto sul tuo blog, se vuoi sapere cosa penso sulle tematiche che tratti troverai parecchi spunti in questo stesso blog per approfondire

      • nonwoo

        Grazie per la visita ed anche per la replica 🙂
        Ho trovato questo blog interessantissimo per le tematiche di mio interesse e non mancherò, tempo permettendo, di visitare, intervenire e
        linkare. Però quello che realmente mi interessava sapere è… ma, dal punto di vista del religioso, è corretto l’incitamento alla azione (non violenta, in nessun modo) come cerco di convincere altri a fare, come io faccio? (il blog certo per ora non porta un granchè, faccio molto di più “on the road”).
        Questo primo “assaggio di rivolta” con la chiamata alla denuncia contro il Governo, può considerarsi corretto in una ottica religiosa? E’ giusto ribellarsi se è palese che il Governo appoggia una politica di debito perenne e dunque, di fatto, Mammona? Qui non si tratta più di Cesare e Dio. E’ rimasto solo Cesare, perchè il SIgnore lo hanno tolto di mezzo! Cosa ne pensi? Non è provocatorio questo post,:sono realmente alla ricerca di qualche conforto. Io sento che è giusto, tu che ne dici?
        Grazie.

        • Il tema è complesso, intanto eviterei il linguaggio della rivolta, è pericoloso perché è sempre facile dare adito a qualche testa calda, compresa la nostra, di scaldarsi troppo. Giovanni usa semmai il vocabolario della resistenza e si tratta di questo molto più che di una rivolta. Il punto cioè è resistere nella propria umanità, conservarsi umani anche nel cuore dell’impero, perché la vera battaglia è questa non quella economica, che è soltanto un epifenomeno di una realtà molto più grande. Non posso che consigliarti la lettura del mio libro dove tutte queste cose sono spiegate in maniera molto più dettagiata e organica di quanto si possa fare in un blog

          • nonwoo

            d’accordo, compro il tuo libro e lo leggerò volentieri. Mi resta un solo dubbio: comportandosi in modo conforme agli insegnamenti del Vangelo ma accettando che nulla cambi non è di fatto una connivenza con il comportamento sociale sbagliato? Voglio dire: se chi si riconosce in Cristo si unisce finalmente come un solo corpo e si ribella, con il rifiuto ad accettare quanto di assolutamente immorale, imposto da associazioni di chiaro stampo massonico ora al governo, sarebbe sbagliato? Esempio: le tasse che prelevano in modo tanto violento e disumano per far sì che, pur non essendo questo il motivo primario, venga ad esempio garantito il supporto economico all’aborto, alla procreazione assistita, per finanziare la geoingegneria che pretende il controllo metereologico, per il continuo pagamento di interessi capestro dovuti ad entità non identificabili o riconducibili a determinate strutture finanziarie che appoggiano progetti di controllo globale e che hanno il potere di alimentare questo debito con opportune operazioni speculative in una spirale senza fine, di polizia planetaria (ONU) e chissà cos’altro, e chissà cos’altro.. ma non sarebbe giusto finalmente dire noi Cristiani non ci stiamo, che non le paghiamo più?! A me quello che sta accadendo mi sa tanto di grossi passi avanti nel progetto demoniaco.
            Una volta esisteva il condono del debito, per esempio. Il Padre Nostro ce lo dice! Gesù si è ribellato al mercanteggiare di fronte al Tempio! Ma il Tempio non era solo la pietra e quanto essa rappresentava, era anche Sè stesso distrutto e ricostruito in tre giorni… Noi siamo parte di quel Tempio benedetto e permettiamo ad altri di mercanteggiare con le nostre vite! Perchè dobbiamo accettare passivamente che di fronte all’Uomo (scritto maiuscolo perchè nell’accezione della creatura nel suo intero, creata da Dio) avvenga ciò per cui il Signore Gesù si è sacrificato? Ora, seguendo il comportamento da Agnello in mezzo ai lupi che Gesù ci ha tramandato, io mi appello al concetto: siamo pronti a sacrificarci opponendo il rifiuto di assecondare il male pur vivendo una vita da uomo timoroso di Dio? Io non voglio vivere da timoroso di satana, del nemico di Dio! E’ questo che non mi fa più dormire alla notte. Che esempio sto dando ai miei figli se, con la convinzione della giustezza degli insegnamenti di Cristo, non faccio nulla per dimostrare che valga la pena amare di più la prossima vita che non questa?
            Capisco che la questione è complessa, così come capisco la tua posizione (potresti anche pensare, ma che diamine, proprio qui mi doveva capitare questo rompiscatole :-)) ma se puoi aiutarmi, qualora ritenessi corretta la mia posizione, fallo. Diffondiamo che c’è il bisogno di gesti, di azioni, per rendere grazie a Dio. Per dimostrare a chi è vacillante che esiste la speranza, che non tutto è perduto. Io sono fra questi vacillanti che hanno bisogno di sentire che la Chiesa è uno di loro, con loro. Don Fabio, in questo momento c’è un grande bisogno di combattere satana e per fare resistenza bisogna agire. Senza violenze ma con determinazione, mettiamo coraggiosamente in dubbio il suo potere materiale ed aspettiamoci anche di essere perseguitati, per questo. Per ogni martire Cristiano quanti ne sono nati? I discepoli non si sono forse liberati di ogni ricchezza prima di seguire Gesù? Perchè non c’è nessuno più che lo vuole fare?
            Commento da me stesso: forse sono impazzito. Solo qualche tempo addietro non avrei mai scritto nè fatto un blog come quello che ho fatto, impegnato come ero verso le soddisfazioni materiali. Poi ho commesso un peccato che, pesandomi sulla coscienza mi ha riportato dopo 18 anni in un confessionale; completamente sollevato e piangente sono andato a Medjugorje con mia moglie e sono tornato così. E non ho più pace, nessuno cui parli di queste cose sembra capire.
            Ma non demordo, se Dio vorrà troverò la mia strada ed i miei compagni di viaggio.
            Grazie per la pazienza e che Dio ti benedica.

  3. 61Angeloextralarge

    Ho dimenticato di dirti com’è finita: mi hanno snobbata alla grande, come al solito! Ma il semino l’ho buttato e anche se non lo ammetteranno, la curiosità gliel’ho letta in faccia. 😉

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