L’umiltà, così ci assicura S. Tommaso, è essere humi acclinis, piegato a terra, nel senso di essere pronti ad abbassarsi. A me piacerebbe molto essere vicino alla terra, essere più concreto, più incarnato, non mi sazio mai di umanità, anche perché penso che non se ne sazi neppure il Signore visto che quando è asceso al cielo la sua umanità se l’è portata dietro, mica l’ha lasciata qui sulla terra. Però confesso che abbassarmi non mi riesce tanto bene. Continua a leggere
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Il valore di un segno
Abbiamo già visto che i salvati sono identificati da un sigillo posto sulla loro fronte. Ci sono almeno due antecedenti biblici per comprendere il perché e le motivazioni di questo sigillo: il momento in cui Dio comanda a Mosè di segnare con il sangue dell’Agnello pasquale gli stipiti delle porte del popolo (Es. 12,21-30) e il passo del libro di Ezechiele in cui un uomo viene invitato a segnare un tau sulla fronte di coloro che si sono mantenuti fedeli (Ez. 9,2-4). Continua a leggere
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C’è un vincitore!
Il libro dell’Apocalisse si apre con un lungo discorso del Risorto, che per inciso è il più lungo discorso di Gesù Risorto nel N.T., rivolto alle sette Chiese della provincia d’Asia. Sono sette “lettere” di straordinaria forza profetica e sono la parte più nota dell’opera di Giovanni, anche perché in apparenza la più accessibile. In realtà anche queste “lettere” per poter sviluppare tutto il loro potenziale hanno bisogno di un po’ di mediazione, ma le commenteremo un pezzettino alla volta. Oggi vorrei soffermarmi con voi su una figura che ritorna in tutte e sette, ovvero colui che è chiamato “il vincitore”. Continua a leggere
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Non c’è più tempo
Nel capitolo 10 Giovanni descrive un’immagine impressionante: un angelo gigantesco poggia un piede sulla terra e uno sul mare e proclama solennemente: “non ci sarà più tempo!”
Questa potente immagine merita un’analisi approfondita (che per vostra comodità troverete sul mio libro), ma oggi, essendo il giorno di capodanno, vorrei fermarmi solo sulla frase che pronuncia. Capodanno infatti, inevitabilmente, ci ricorda il tempo che passa. Continua a leggere
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Il bianco cavaliere
Quando Tolkien nel Signore degli Anelli chiama Gandalf con questo titolo forse ha in mente proprio l’immagine dell’Apocalisse. Due volte Giovanni menziona un bianco cavaliere, la seconda volta (in Ap. 19,11-16) è senza dubbio Cristo, ma quella che fa più problemi agli interpreti è la prima apparizione, in Ap. 6,1-2. In questa infatti il bianco cavaliere è uno dei famosi quattro cavalieri dell’Apocalisse, che in genere vengono associati a catastrofi terribili.
A ben guardare però nell’interpretazione tradizionale dei quattro cavalieri come quattro catastrofi c’è qualcosa che non torna. Con calma li analizzeremo uno ad uno dedicando a ciascuno un post, partiamo quindi dal bianco che, per essere il primo, sembra avere un posto di rilievo.
Innanzitutto i quattro cavalieri appaiono all’apertura dei primi quattro dei sette sigilli che chiudono il libro della storia umana, quello che viene aperto e interpretato dall’Agnello che è Cristo, non sono quindi catastrofi, ma misteri che devono essere compresi per poter comprendere la storia umana, noi diremmo che sono “chiavi” della storia. Continua a leggere
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La resistenza NON è inutile
Va bene, lo ammetto, sono appassionato di fantascienza e in particolare di Star Trek. La banda Roddenberry ha popolato i miei sogni e riempito il mio inconscio di immagini fin da quando ero ragazzo. Tra queste, una delle più riuscite è quella dei Borg, una sorta di impero galattico di zombies cibernetici organizzati in una collettività in cui l’individuo sparisce, assorbito dal tutto. Una visione potente e suggestiva.
Questi Borg assimilano tutte le culture che incontrano, assorbendole e mutandole, finalizzandole ai loro scopi e si presentano, come si sente nel video, con la frase “you will be assimilated, resistance is futile” (voi sarete assimilati, la resistenza è inutile). La simbologia è trasparente. Qualsiasi impero si muove assimilando, e questa era la politica romana, che cercava di romanizzare ogni cosa, imponendo al mondo il roman way of life. Continua a leggere
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Fidanzata e sposa
Uno dei temi più affascinanti dell’Apocalisse è quello della sposa, tema anche profondo e difficile da trattare però, mi permetto quindi di regalarvi alcune pagine del mio libro ancor prima che esca, nella speranza che l’editore non legga questo blog. Continua a leggere
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L’Apocalisse del presente, il presente dell’Apocalisse
Nel 2005 per caso ho incontrato il libro dell’Apocalisse, non che prima non lo avessi mai preso in mano, ma lo avevo pacatamente ignorato, come si fa con un vicino di casa che non ci va tanto a genio.
E’ stato amore a prima vista, da allora mi sono buttato a studiarlo appassionatamente e l’ho commentato per diversi gruppi in mille modi, sempre ricavandone nuove intuizioni e nuovi punti di vista su me stesso, sulla Chiesa, sul mondo, su Dio. Oggi posso dire che dopo sei anni di lavoro questo libro ha preso e riplasmato la mia fede. Continua a leggere
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